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Il Castello

Il castello (anche detto palazzo baronale) sorge nel punto più alto del centro storico, non è noto quando sia stato edificato ma a giudicare dagli elementi architettonici scampati ai numerosi restauri a cui è stato sottoposto, si può ipotizzare che risalga al periodo angioino. Esso sebbene più volte rifatto, per ultimo nel 1800, dopo la rivolta sanfedista, presenta tutte le caratteristiche degli antichi manieri. Diversi sono gli elementi che lo contraddistinguono: primo tra tutti la cinta muraria, probabilmente indipendente dalla cinta che circondava l’abitato.

Sono ancora visibili i resti di due dei tre torrioni quadrati che lo costeggiavano; l’altro doveva trovarsi all’inizio della breve vallata che separava il castello e la collinetta “Terone”. Gli altri dieci torrioni rotondi si trovano lungo tutta la muratura, da sud a nord, e lungo tutto il costone che oggi è chiamato “salita della cappella”.

Parte della cinta ancora intatta e resti dei torrioni quadrati.

Facciata del castello e “Mastio”

E’ degno di menzione, ancora, il Mastio o Maschio, un torrione di ragguardevoli dimensioni, alto circa 25 metri, ben conservato, anche se, in seguito al terremoto del 1930, venne impropriamente dipinto di rosa. Fu costruito su un’altura naturale, con due abbaini e due balconi centrali, posti sullo stesso piano. Nella parte sottostante sono ancora visibili le case matte, come in altri punti delle mura, in vicinanza delle torri. Ad est, tra il palazzo baronale, le torri quadrate e la porta, si trova il giardino. Da questo e dal “Belvedere” le guardie davano segnali con il suono del corno, per svegliare i castellani, mezzogiorno e sera, e per chiamare all’adunata i soldati in caso di assalto.


Piazzale “Belvedere”
La rupe di S. Nicola vista dal giardino del castello

Al castello si accede, attraverso il portale in pietra calcarea bianca tipica della zona, in un atrio ai cui lati si trovano i locali che originariamente erano utilizzati come depositi, cucine, alloggi della servitù e le ampie stalle destinate ad ospitare i 14 cavalli della scorta del barone. Nel castello, prima che negli anni 1920-21 venisse diviso tra diversi proprietari, esisteva la galleria, con decorazioni e bellissimi affreschi di grande effetto decorativo. Vi era inoltre la scuderia per i quattordici cavalli che venivano usati dai cavalieri di scorta al barone. Esistono ancora due abbeveratoi, scavati in blocchi di pietra di forma ottagonale.
All’interno del castello vi era, inoltre, una grossa botola, conosciuta con il nome di “trabucco”, ora ostruita da calcinacci, che conduceva su di uno strapiombo della roccia, alto circa cento metri. Molto probabilmente era il punto da cui venivano scaraventati i nemici del principe o del barone. E’ poco plausibile l’opinione di quanti credono che tale botola dovesse servire come via di soccorso agli abitanti del castello, visto che si apriva su di un luogo irraggiungibile da ogni parte.


The Castle of Felitto

A baronia manor provided of towers and of a mighty donjon, dominated the entire village. Two towers and massive boundary walls, partly hidden by a next building, today are still very well preserved. they contain a small garden, these were probably independent from the village fortifications.

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